Le accuse mosse da mons. Carlo Maria Viganò contro Papa Francesco, che lo ha "pensionato", e colpevole di non averlo promosso come lui voleva (come anche Papa Benedetto XVI) sono vergognose.
Bergoglio si trovava in Irlanda per la Festa delle Famiglie. Nella situazione difficile nel Paese, a causa degli scandali sessuali che hanno colpito la Chiesa cattolica nei decenni passati, sono stati diversi i temi che hanno caratterizzato la visita del Pontefice (25-26 Agosto), a partire dall'amore evangelico dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia.
Dal canale TV2000 Youtube:
C'è da rimarcare la risposta di Papa Francesco sull'aereo che lo riportava a Roma. Ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle accuse del presule italiano, ha risposto: "Ho letto il comunicato stampa. Lo avete anche voi, leggetelo e giudicate da voi stessi". Ha commentato con un "Giudicate voi", quindi, le parole del vescovo italiano.
Sulla vicenda, alcuni articoli possono essere di interesse. Ne segnaliamo tre: il primo è del Post, "Un arcivescovo ha chiesto al Papa di dimettersi", che riporta di errori ed omissioni, e alcuni fatti non verificati, del vescovo che ha accusato il Papa.
Il secondo articolo è del Corriere della Sera, "Viganò, artefice di Vatileaks «pensionato» dal Papa: chi è l’accusatore di Bergoglio", che approfondisce ulteriormente la questione.
Il terzo articolo viene proposto dal sito Papaboys, con un titolo esplicativo: "L’oscura biografia dell’accusatore del Papa. Carlo Maria Viganò è un gran cialtrone vendicativo" (si riportano di seguito alcuni stralci).
Sulla vicenda è possibile consultare anche:
Bergoglio si trovava in Irlanda per la Festa delle Famiglie. Nella situazione difficile nel Paese, a causa degli scandali sessuali che hanno colpito la Chiesa cattolica nei decenni passati, sono stati diversi i temi che hanno caratterizzato la visita del Pontefice (25-26 Agosto), a partire dall'amore evangelico dell’esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia.
Dal canale TV2000 Youtube:
C'è da rimarcare la risposta di Papa Francesco sull'aereo che lo riportava a Roma. Ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle accuse del presule italiano, ha risposto: "Ho letto il comunicato stampa. Lo avete anche voi, leggetelo e giudicate da voi stessi". Ha commentato con un "Giudicate voi", quindi, le parole del vescovo italiano.
Sulla vicenda, alcuni articoli possono essere di interesse. Ne segnaliamo tre: il primo è del Post, "Un arcivescovo ha chiesto al Papa di dimettersi", che riporta di errori ed omissioni, e alcuni fatti non verificati, del vescovo che ha accusato il Papa.
Il secondo articolo è del Corriere della Sera, "Viganò, artefice di Vatileaks «pensionato» dal Papa: chi è l’accusatore di Bergoglio", che approfondisce ulteriormente la questione.
Il terzo articolo viene proposto dal sito Papaboys, con un titolo esplicativo: "L’oscura biografia dell’accusatore del Papa. Carlo Maria Viganò è un gran cialtrone vendicativo" (si riportano di seguito alcuni stralci).
* * *
Continua a leggere sul sito originale: "L’oscura biografia dell’accusatore del Papa. Carlo Maria Viganò è un gran cialtrone vendicativo" (link al sito)Di lui si iniziò a parlare nel 2011 quando alcune lettere inviate a Benedetto XVI vennero trafugate dai corvi vaticani e rese pubbliche, dando avvia a Vatileaks, poco prima del suo trasferimento dal Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e la nomina a nunzio apostolico negli Stati Uniti d’America. Quel che passò sui quotidiani è che il trasferimento venne deciso in quanto Viganò fece emergere una dilagante corruzione dentro la Curia romana ratzingeriana. In realtà, le accuse del prelato si dimostrarono (anche qui) prive di fondamento e, come ha svelato Emiliano Fittipaldi nel libro Avarizia (già in parte reso pubblico da Panorama), la Santa Sede decise di allontanarlo in quanto era entrata in possesso di documenti su Viganò che lo coinvolgevano in appalti gonfiati e false fatturazioni. Inoltre, nel 2012 la sorella Rosanna lo denunciò accusandolo dell’appropriazione di 900 milioni di lire, derivanti dall’eredità paterna. Con questo denaro il prelato avrebbe acquistato un appartamento da 430mila franchi svizzeri, poi rivenduto. La vicenda giudiziaria si concluse con l’ammissione di Viganò, che versò 180mila franchi svizzeri al difensore della sorella. Nel 2013 (...) entrò in scena anche il fratello di Carlo Maria, Lorenzo Viganò, il quale rivelò che suo fratello «mentì a Ratzinger quando chiese di restare a Roma perché doveva occuparsi di me malato». Così infatti mons. Viganò disse opponendosi al trasferimento (o “cacciata”) negli USA, dipingendo il fratello come un disabile, anche in considerazione dell’eredità condivisa. Papa Francesco scelse proprio il gesuita Lorenzo Viganò, fratello maggiore di Carlo Maria, come aiutante per dissipare la matassa di Vatileaks, dettaglio che certamente contribuì a inferocire Viganò.
TENTATIVO DI RIABILITAZIONE MEDIATICA
(...) Dopo cinque anni, Mons. Viganò cerca chiaramente una riabilitazione mediatica confidando nel sostegno della galassia antipapista (Aldo Maria Valli ha già sostenuto l’operazione, scrivendo che Viganò «ha deciso di aprire il suo cuore», ma tacendo su chi sia davvero l’ex nunzio), colpendo tutti gli storici nemici e, sopratutto, Papa Francesco. Si dimostra informatissimo e di certo ha preparato con cura la sua entrata in scena. Ed ecco le accuse scritte ieri da Viganò, in concomitanza non casuale con la partecipazione del Pontefice all’Incontro mondiale per le famiglie, che il mondo tradizionalista aveva cercato inutilmente di far annullare.
Sulla vicenda è possibile consultare anche:
- Ecco i fatti e gli omissis del dossier Viganò contro Francesco (La Stampa)
- Chi attacca il Papa e perché: il mio editoriale sul Mattino di Napoli di oggi, di Massimo Introvigne (da Facebook)
Commenti
Posta un commento