(Una ceramica votiva per la richiesta di grazia al Santo da Lisbona) Mio grande amico Sant’Antonio, tu che sei il protettore dei fidanzati, guardami, guarda la mia vita, i miei desideri, e intercedi per me. Difendimi dai pericoli, allontana da me i fallimenti, le delusioni, il disincanto. Fa’ che io sia realista, fiducioso, degno/a e gioioso/a. Fa’ che io trovi un/a fidanzato/a che mi piaccia, che sia lavoratore/trice, virtuoso/a e responsabile. Che io sappia camminare verso il futuro e verso la vita a due con le disposizioni di chi riceve da Dio una vocazione sacra e un dovere sociale. Il mio fidanzamento sia felice, e il mio amore smisurato. Che tutti i fidanzati cerchino la comprensione reciproca, la comunione di vita e la crescita nella fede. Così sia. (Traduzione dal portoghese a cura di Roberta Sciamplicotti)
Il Papa alla messa della vigilia di Natale: «Il nostro cuore è a Betlemme, no alla logica delle armi»
Città del Vaticano - «Il nostro cuore stasera è a Betlemme, dove ancora il Principe della pace viene rifiutato dalla logica perdente della guerra, con il ruggire delle armi che anche oggi gli impedisce di trovare alloggio nel mondo». Francesco celebra la sua undicesima Messa di Natale da Papa mentre il mondo è sempre più frantumato da quella che dall’inizio del pontificato ha definito una «terza guerra mondiale a pezzi». Ma «stanotte l’amore cambia la storia», sospira, la voce ancora fragile dopo la bronchite che lo ha colpito a fine novembre. All’Angelus aveva ricordato tutti coloro che soffrono per i conflitti, «pensiamo alla Palestina, a Israele, all’Ucraina». E ora, nella Basilica di San Pietro, ripercorre il racconto evangelico di Luca della notte di Natale , il «censimento di tutta la terra» ordinato da Cesare Augusto e il «grande contrasto» tra l’«imperatore che conta gli abitanti del mondo» e «Dio che vi entra quasi di nascosto». Eppure, Dio non punisce il censimento,...